Gileppos meet people: Beauty & the Beast

Io, contro il comitato marxista-leninista non ho nulla, né antidoti, né inibitori. Nulla.
In fondo li trovo caratteristici, un po’ come Gianduja e Colombina.
Alle quattordici e trenta suona il campanello. L’ora perfetta per i rappresentanti di dio e per quelli della Folletto. Apro. Il ragazzetto che mi trovo di fronte, forse ventidue-ventitre anni, indossa un paio di jeans stone bleached, una camicia a righe sottili grigiazzurrine – diligentemente infilata nella cintola – portata con le maniche arrotolate di poco sotto il gomito, sul naso ha appoggiati un paio di occhiali con montatura di metallo (giurerei titanio, ma giurare porta male) e dal taschino della camicia ammicca un pacchetto di Marlboro Light. Rasato, ben pettinato e dinoccolato il giusto per l’età, mi saluta con un bel sorriso lucidato di fresco:
– Compagna, posso chiederti un contributo per il nostro giornale? (n.d.r. Lotta Comunista: poco più di un feuilleton per dimensioni e contenuti).
– Puoi – dico, e il giovane modello nuova rivoluzione allarga la coda e mostra il piumaggio variopinto.
Io appoggiata alla porta. Lui di fronte. Mi guarda. Lo guardo. Silenzio. Poi:
– Compagna ce lo daresti un contributo per il nostro giornale?
– No. – Sorrido mostrando, a mia volta, l’accurata detartrasi non più vecchia di due settimane.
Il giovane modello nuova rivoluzione si affloscia come un soufflé preparato male:
– Ma compagna, solo un euro!
– No, e non è una questione di prezzo.
– Ma sei una compagna no?
– Non so, definisci compagna!
Mi scruta, credo mi creda una superba imbecille, ma non demorde:
– No, intendo: non sei per Berlusconi.
– No.
– Dunque sei dei nostri?
Pausa. La pasta rosa dei dentisti fa miracoli: sono tutta splendori e luccichii:
– Intendi chiedermi se sono di sinistra?
Pausa. Gli occhietti marroni da dietro le lenti sbattono un poco.
– Si… – dice, ma non sembra troppo convinto e cambia discorso – …sai noi facciamo anche dei corsi, ti interesserebbe il prossimo: Cosa penserebbe Marx di Berlusconi?
– Tanto quanto potrebbe interessarmi cosa pensa mia nonna, morta, di una nuova pasta biadesiva per dentiere.
– Ma sei contro Berlusconi, e sei di sinistra!
Poverino, non se ne capacita. Ha di fronte una ragazzetta (per dimensioni e non per età, purtroppo) che calza tasconi di cotonaccio sbiaditi da carpentiere e una canotta da manovale, praticamente una visione proletaria (C’è del mistico in via Tunisi) e non riesce a comunicare con lei.
Eppure sembra simpatica, sorride, è gentile, non lo caccia come di solito viene cacciato.
Sempre io e lui. Domande continue a cui seguono no continui. Pare un rosario.
Dopo poco si sente il rumore di una porta che viene aperta. Passi pesanti si dirigono verso di noi. La porta alla quale sono comodamente appoggiata si spalanca all’improvviso:
– Insomma ti ha detto di no: NO! (sottinteso: sottospecie di Bimby umano macina-frulla- impasta-cuoci gonadi). E’ ‘Leppo. the Beast, il più temuto dai lavoratori porta-a-porta.
Il giovane modello nuova rivoluzione (che a vedersi parrebbe più un cabinotto ciellino) indietreggia un poco spaventato:
– Ma lei ha detto che è comunista?
‘Leppo scalpita, mi lancia un’occhiata che vuole dire: maperchècazzodaisemprecordattutti. Poi si gira verso di lui:
– Ah, dunque ci senti! E capisci!
Io guardo la scena: meglio dei duelli della Domenica In.
Il ragazzetto non risponde, e a me non mi si fila neanche più, ormai ha occhi solo per lui:
– Compagno, tu mi daresti un piccolo contributo per il nostro giornale?

7 thoughts on “Gileppos meet people: Beauty & the Beast

  1. ProfStanco ha detto:

    Il problema di lotta comunista, come di mars, peraltro, è che la cultura del proletariato è costretta ad occuparsi di problemi molto più concreti della lotta di classe.

  2. CosmicDance ha detto:

    Cavolo! Dev’essere stata proprio una scenetta divertente! 😀

  3. tytania ha detto:

    io comunque credo che nessuno al mondo sia mai riuscito a leggere oltre la prima parola del titolo grande di quel giornale.

  4. contenebbia ha detto:

    Un gioiello: ne farei un cortometraggio: è già una sceneggiatura!

  5. Egonautico ha detto:

    beh, probabilmente sai gia’ come la penso su come scrivi… 🙂 …e’ sempre un piacere leggere le tue “storie’.
    Per l’angolo “serio” del commento: io comincio a credere che, molte volte, “ideologia” sia un sinonimo per “limitazione”…

  6. unaccountlibero ha detto:

    Giuro sei unica!
    Ti sei appena guadagnata un bimby tritafrullaimpastaaffetta maroni di Ammiratore!
    Bellissimo anche il titolo Jung Charlotte… me lo ero perso dal ridere, in effetti il gioco tra young e la “teoria analitica della canna” è bellissimo!
    Piacciono anche a te i giochi di parole vedo… anche il titolo del blog, è molto simile al mio!
    Si mi piaci… ca..i tuoi! :o)
    Ti Abbraccio
    Riccardo

  7. charlotte01 ha detto:

    Si, i giochi di parole mi fanno letteralmente impazzire!!!
    Grazie di essertene accorto, dello Jung dico.
    ;0)
    Besos

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